Arti marziali cinesi e gare – M° Alessandro Lenzini

Premessa:

Mi chiamo Alessandro Lenzini, studio e mi alleno nelle arti marziali dal 1990 e in questi miei 40 anni di vita ho avuto la fortuna di partecipare ad oltre 200 competizioni di Arti Marziali in Italia e all’estero, oltre a gareggiare anche in tutti gli altri sport che ho fatto fino alla maggiore età (Calcio, Pallavolo, Nuoto, Tennis, Sci, Rugby, Badminton, Pattinaggio…)

Stato dell’arte:

Al momento in Italia il livello dell’organizzazione degli eventi di Wushu (e intendo con questo il Wushu a 360 gradi, quindi Moderno e Tradizionale Sanda, Taijiquan, DuanBing, TuiShou, Lei Tai..) copre tutte le fasce, dalla più bassa alla più alta.  Senza puntare il dito o senza elogiare nessuno, posso però affermare che ancora oggi nel 2024 ci sono Tornei eccellenti, degni della miglior organizzazione internazionale, e competizioni di scarso tono.
Detto ciò tanti degli errori e dei punti dell’elenco qui sotto, sono stati commessi anche dal sottoscritto, avendo iniziato da zero, spesso con poco supporto e finanze ridotte all’osso.

Punti deboli:

 

  1. Pubblicità: alcune di queste gare si vengono a scoprire solamente dopo che si sono svolte e gli organizzatori spesso non hanno nemmeno l’obiettivo di divulgare l’evento a livello mediatico (il perché lo vedremo in seguito)
  2. Data: I promoter non tengono conto di gare “grosse” le cui date sono state calendarizzate con un anno di anticipo e piazzano eventi una settimana prima o addirittura lo stesso week end
  3. Location: Palazzetti fatiscenti, a volte senza tribune, spalti, oppure capannoni irraggiungibili (il motivo qui è evidente)
  4. Iscrizioni: spesso gestite ancora a voce, o su WhatsApp, o con un: mi aggiungi TIZIO nella categoria di combattimento peso… mah non so, ha 14 anni…?!?!
  5. Premiazioni: uno degli aspetti per me meno importanti, ma giustamente deve essere correlato all’obolo imposto per partecipare.
  6. Modalità: Alcune gare sono a invito e riservate a pochi “eletti”, quando invece penso che nel nostro settore, dilettantistico per antonomasia, si debba dare a tutti la possibilità di confrontarsi con chiunque (ovviamente se non sono iscritto all’ente organizzatore, non potrò essere il campione di quell’ente o accumulare punti per il ranking)
  7. Pubblico: spesso assistiamo a scenate da medioevo e\o tipiche dei campi da calcio. Urla, grida, ingiurie contro i poveri arbitri\avversari.
  8. Genitori: troppe volte si elevano a ruolo di giudice supremo riuscendo a far perdere la poesia agli atleti, invece di incoraggiarli a fare meglio
  9. Gestione gara: molto dolente. Non è possibile ancora oggi che si facciano a mano cartelloni o stampe su fogli volanti. Ci sono software come Sportdata o smoothcomp per citarne alcuni che possono garantire uno scorrere più agevole.
  10. Arbitraggio: il punto più critico, l’ho messo in fondo perché è quello che più mi sta a cuore. Purtroppo, in tutte le gare, dalla prima all’ultima, ho potuto assistere e vedere con i miei occhi a delle scene molto poco professionali. Da qualche anno mi occupo infatti solo di stare al tavolo, senza dare voti\punteggi, chiamando gli atleti in pedana e se serve fare la media dei voti.
  11. Sponsor: pochi, spesso ristretti al singolo evento, non interessati ad un discorso generale, specialmente per poca\nessuna visibilità
  12. Streaming: tolte 2 o 3 gare, totalmente inesistente e comunque ancora da migliorare.
  13. Discipline in gara: si tende a far gareggiare gli atleti in tutte le discipline, alcune delle quali non si prestano all’ambito sportivo e genera solamente confusione, discussioni inutili e malcontenti. Altro fattore che in molte competizioni è presente solo e soltanto lo stile o le discipline praticate dalla scuola che organizza.
  14. Abbigliamento: Si vedono sia nelle forme che nel combattimento atleti buttati in pedana o sul ring, con quello che hanno. Senza divise, uniformi, armi e protezioni regolamentari!

     

Motivi:

 

  1. Pubblicità: Perché non c’è un calendario unico pubblico? Perché vogliono poca gente: perché una volta che le spese della manifestazione sono coperte, magari grazie ad un piccolo contributo comunale, quello a cui molti puntano è di avere pochi avversari per i propri atleti; per vincere solo loro detto in parole semplici.
  2. Date: Spesso alcuni adottano questa “strategia” a mio avviso MALATA, che sfocia spesso, volutamente o meno, in una concorrenza sleale e dannosa per tutti.
  3. Location: Perché ovviamente i costi di strutture come ad Esempio il Palataurus di Lecco o l’arena (ex Palacandy) di Monza viaggiano su alcune migliaia di euro al giorno. Invece richiedere una palestra scolastica, consente di limitare parecchio le spese, ma con quali limitazioni e svantaggi?!?! Pedane di dimensioni non regolamentari, senza spazi di sicurezza e senza un luogo adatto per far scaldare gli atleti.
  4. Iscrizioni: Usare sistemi informatici costa all’organizzatore e non è purtroppo alla portata di molti insegnanti poco propensi all’uso di software o apparecchiature elettroniche per loro di difficile fruizione.
  5. Premiazioni: Le medaglie, belle, costano, specialmente se fatte fare in Italia. Le coppe, anche di più.
  6. Modalità: gara open, a invito, internazionale, o sociale. Molti organizzatori tentano la gara grandiosa, ma con un’adesione da gara sociale. Spesso fanno gare ad invito, ma magari ciò può essere motivato dagli spazi\tempi\risorse limitate. E quindi sarebbe opportuno calibrare il proprio Torneo alle possibilità logistiche (palazzetto) e di aree gara (tappeti e pedane).
  7. Pubblico: persone mediamente ignoranti (in termini tecnici, non culturali) che a fronte di prestazioni all’apparenza migliori si sentono in dovere di far sentire la propria voce all’arbitro.
  8. Genitori: Spesso non accettano che il proprio figlio, per quanto bravo e per quanto impegno ci abbia messo, non sia all’altezza degli avversari.
  9. Gestione gara: i costi dei sistemi gestionali ovviamente influiscono in maniera importante sul bilancio della manifestazione. Spesso si ha la presunzione di poter sopperire a costo zero con qualche foglio excel, drive o access, ma ovviamente a discapito di qualità e precisione. Specialmente se non vengono testati accuratamente prima di essere utilizzati. Quando le competenze informatiche scendono oltre la soglia, ecco spuntare carta e penna.
  10. Arbitraggio: Il primo motivo della pessima riuscita di una squadra arbitrale è da ricercarsi nell’economia delle spese. Portare un arbitro esterno garantendo vitto alloggio e diaria di rispetto, incide in maniera sostanziale nel bilancio finale. Quindi spesso si ricorre all’amico, al conoscente, allo scambio di favori, al genitore che ha visto già qualche gara e cosi via… A questo punto non credo si necessiti di spiegazioni ulteriori. È anche comprensibile che il Maestro abbia paura che, valutando il proprio atleta in maniera rigorosa, se quest’ultimo non dovesse ottenere il risultato sperato, abbandoni poi il corso. Capita altresì che a volte “in buona fede” vedendo il proprio atleta eseguire una performance superiore al solito, il tecnico tenda inconsciamente a premiarlo, e viceversa, se dovesse esprimersi sottotono rispetto a ciò che è abituato a vedere in palestra il rischio è quello di penalizzarlo. Non essendo poi puramente e interamente oggettivo il metodo di assegnazione del punteggio come può essere invece la registrazione di un tempo, o una palla uscita da una riga, lascia spazio a piccole interpretazioni, che vista la non certa preparazione dei giudicanti, può sfociare anche in vantaggi per atleti conosciuti e svantaggi per atleti/stili meno noti. Purtroppo se questo punto è debole, l’intera gara è sicuro che non sarà un successo.
  11. Sponsor: se io fossi una grande azienda non investirei MAI in un settore così frammentato e con crepe così grandi al suo interno.
  12. Streaming: Anche qui la ragione è da ricercare nel budget: 4-5 telecamere\smartphone di qualità, un server capace di gestire in diretta tanti canali audio\video e magari qualche tecnico dedicato, non sono alla portata di molte competizioni.
  13. Discipline in gara: Ci sono due distinzioni. Chi gareggia in troppe categorie e chi anche solo in una ma non consona ad una competizione. Es. fai 10 categorie, e qualcosa porterai a casa. Questo va bene in alcune circostanze. Gara di livello basso, atleta alle prime esperienze indeciso se sia meglio il tradizionale o il moderno, se voglio fare lotta e provare anche il combattimento con armi gommate.
    Altro discorso invece chi gareggia con forme, ad esempio, non adatte ad essere giudicate, secondo i vigenti regolamenti, in modo sufficiente: senza posizioni “corrette” senza ritmo e così via.
  14. Abbigliamento: la motivazione è da ricercare in diversi fattori: ragazzino che ha appena iniziato e quindi non sa ancora se continuerà, e quindi il genitore non sta a comprare la divisa o le protezioni (come se negli altri sport non si dovessero comprare materiali o attrezzature) o peggio ancora, gli insegnanti sono convinti che i loro atleti siano superiori e quindi possano vincere anche senza essere in regola con quanto richiesto.

Soluzioni:

(ovviamente quelle elencate sono alcune possibili soluzioni che ho trovato negli anni, non sono le sole e anzi, io inviterei chiunque ne avesse di migliori o alternative a contattarmi, perché solo attraverso il confronto c’è la crescita e si può migliorare. A Tal proposito ringrazio tutti gli allenatori, maestri, arbitri e persino gli atleti che in questi anni mi hanno dato spunti di riflessione per poter dare un servizio migliore)

 

  1. Pubblicità: abbiamo da tempo un gruppo WhatsApp dove i maestri postano gli eventi e per chi non volesse entrare nell’ennesimo gruppo, un canale, aperto a tutti in cui vedere e visionare tutte le gare nazionali e internazionali (WhatsApp: https://whatsapp.com/channel/0029VaDY6782f3EBA19F5e3P  Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61550835609472
  1. Data: Ovviamente tenendo conto della preparazione dei nostri atleti e della calendarizzazione, i mesi in cui poter fare le gare sono limitati a 8. Il che significa circa una trentina di possibili date, escludendo le feste maggiori. Una soluzione potrebbe essere quella di lasciare una gara grande al mese (alternando nord, centro sud, isole) e mettere le altre più piccole dal lato diametralmente opposto. Esempio, se faccio questo mese una gara internazionale in Lombardia, non hanno senso altre gare sparse 15 giorni prima o dopo qui in zona, ma magari non dà fastidio avere una gara locale in Sicilia o in Puglia. Perché comunque è difficile spostare i piccoli, che quindi prenderanno volentieri parte a competizioni più vicine, e allo stesso tempo do modo ai top player di ogni squadra, di organizzarsi con spese e spostamenti nel corso dell’intero anno.
  2. Location: ogni palazzetto dovrebbe essere commisurato al tipo di gara e al livello. Quindi se non ho a disposizione una struttura adeguata, seppur comoda, gratuita o patrocinata, se voglio garantire qualità ai partecipanti, sarò costretto a spostarmi in una più lontana, ma meglio gestibile.
  3. Iscrizioni: Riservare parte della quota di iscrizione per garantirsi un software in grado di dare in tempo reale la visibilità dell’evento, la partecipazione, e poi anche i risultati finali e le classifiche a squadre.
  4. Premiazioni: commisurare premio\livello. se chiedo una quota di iscrizione di 50€ come base di partenza, dovrò provvedere come minimo a dei premi consistenti e non la medaglietta di partecipazione da 5 cm di diametro. Viceversa se organizzo una gara sociale gratuita con le varie sedi della mia scuola, anche un semplice diploma cartaceo può essere sufficiente. Se voglio però fare una bella figura, posso muovermi per tempo e provare a ordinare i premi in Cina come fanno tante realtà che dispensano coppe a tutti i partecipanti.
  5. Modalità: OPEN, rigorosamente. Caldeggiata dagli enti e dalla federazione. Solo con il confronto c’è crescita. E sono anche convinto che se io, dell’ente XYZ lavoro bene, per il bene del Wushu e del Sanda, l’anno prossimo avrò un ritorno di iscrizioni. Purtroppo molti pensano ancora che se io lavoro bene per la mia gara e il mio ente/organizzazione non è giusto che gli altri ne godano. Ma io lo faccio per il wushu, non per me, per una scuola o per un ente. Ma solo per garantire la miglior esperienza possibile ad un atleta che si allena seriamente.
  6. Pubblico: Ufficiali di gara e direttore di gara dovrebbero esigere il silenzio e interrompere la gara in caso contrario. Invitando con un servizio d’ordine, i maleducati a uscire dal palazzetto.
  7. Genitori: Permettere ai genitori di partecipare, magari gratuitamente ai vari corsi arbitrali, anche on line aiuterebbe a capire che spesso non è tutto oro quello che luccica. Il secondo step è un’educazione imposta dal Maestro responsabile della squadra. Se un genitore si permette di sbraitare contro l’arbitro deve essere bandito dalla squadra (lui, non il\la figlio\a).
  8. Gestione gara: Va preparata a tavolino i mesi prima, con una buona capacità di adattamento e previsione degli intoppi (infortuni, revisioni arbitrali, stop, ambulanza mancante) Il tutto può essere facilitato sempre dai software in commercio. Ma alla base ci deve essere sempre un buon lavoro a livello qualitativo dell’organizzatore.
  9. Arbitraggio: La soluzione migliore, adottata sia da alcuni colleghi, che da alcune organizzazioni esterne, è quella di dotarsi di arbitri esterni. Non per forza esteri, ma estranei agli atleti in gara. Abbiamo fior fior di arbitri in Italia, ma alcuni vengono bloccati dagli enti\federazione di appartenenza. Altri stufi delle continue baruffe, si sono astenuti dal “mestiere”. Se questi non sono disponibili, allora meglio avere un arbitro meno qualificato, ma sempre in Buona Fede, che un arbitro preparato ma fazioso.

Altra soluzione sarebbe far astenere l’arbitro dal voto durante l’esecuzione del suo stesso atleta.

  1. Sponsor: Collaborazione. Un unico circuito di gare, almeno per quelle promozionali, coeso e ben organizzato che possa raccogliere adesioni e simpatie di qualche buona azienda disposta a sostenere il progetto.
  1. Streaming: indispensabile ormai per poter divulgare il nostro sport, e dare la possibilità anche a chi ancora non ha il coraggio di muoversi dalla propria zona confort, di partecipare anche solo come spettatore passivo alle manifestazioni di interesse nazionale e internazionale. L’ideale sarebbe avere un tecnico per ogni pedana con relativa tecnologia, ma per ora potrebbe bastare anche solamente uno smartphone di ultima generazione per ogni pedana della gara.
  2. Discipline in gara: per quanto possa dispiacere sarebbe meglio consigliare ad alcuni insegnanti di non presenziare alle gare, in quanto il loro stile, seppur bellissimo, originale, efficace in ogni situazione, non si presta ad essere valorizzato secondo gli attuali parametri di gara. Si dovrebbe altresì prevedere la possibilità in ogni competizione di gareggiare in tutti gli stili e categorie del Wushu cinese, dal Moderno al tradizionale dal Sanda agli stili interni, passando per lo Shua Jjiao e il Duan Bing
  3. Abbigliamento: seppur limitante e motivo di abbandono da parte di alcuni atleti, oramai è giunto il momento di dare visibilità alle nostre discipline per quello che sono, partecipando ad esempio alle gare di Sanda con le divise ufficiali rosse e blu lasciando magari spazio alla divisa della scuola soltanto per le categorie minori dei bambini fino ad esempio ai 14 anni

    Oltre a quanto analizzato, volevo condividere il pensiero e i consigli di un Arbitro, ben più qualificato di me:

“…. Volevo però condividere con Voi alcuni appunti che avevo preso durante le competizioni con il semplice intento di dare spunti di lavoro alla Vostra già molto professionale gestione degli appuntamenti. 

Anzi, colgo l’occasione per complimentarmi con Voi organizzatori per l’impegno, fisico ed economico, messo in campo. Penso che la grande partecipazione riscontrata e i positivi commenti dei partecipanti siano stati un chiaro segnale di successo per il lavoro da Voi svolto.

 

A ogni modo, di seguito metterò un po’ di punti che devono essere semplicemente degli spunti. Ovviamente ogni argomento può essere discusso e mi rendo conto anche che la loro realizzazione debba essere contestualizzata con la realtà logistica di ogni evento. Però teniamoli tutti come spunti per dare sempre maggior tono a tutti gli appuntamenti di Wushu Kung Fu.

 

Suggerisco anche una maggior collaborazione tra i vari Enti e gruppi di lavoro perché sono certo porterà a una maggiore partecipazione di tutti gli ambienti della nostra disciplina.

 

Logistica e tempi gara:
1. La competizione deve prevedere un numero di giorni rapportato a: numero iscritti e tappeti di gara
2. Nella stesura dei programmi evitare di dare tempistiche troppo strette. Meglio prevedere tempi più lunghi per rispondere meglio a eventuali imprevisti
3. Prevedere la presenza di due ambulanze durante l’evento gara
4. L’Area di Gara deve essere il più isolata possibile dalla presenza di persone, comprese quello dello staff non necessari
5. I singoli tappeti di gara devono avere un’Area “di Sicurezza” di 2 mt che li separi dagli altri tappeti
6. Sarebbe opportuno prevedere un’Area di riscaldamento dedicata agli Atleti. In quest’Area sarebbe perfetto prevedere la chiamata degli Atleti sia attraverso un monitor che anticipa le chiamate (quando il software lo permette) sia prevedendo una persona dedicata alla chiamata e alla conduzione del gruppo sul tappeto di gara. L’Addetto alle Chiamate condurrà il gruppo sul tappeto di gara lasciando il foglio gara al Capo Giudice che che verbalizzerà i risultati. Con questo foglio si potrà anche procedere alla premiazione, al termine della categoria di gara 
7. Creare un tavolo, posizionato esternamente all’area di competizione, di Segreteria Gara dove inserire: 1 rappresentante dell’organizzazione; il Chief Referee (Direttore di Gara); Tecnici software e audio. Questa segreteria deve essere il punto di riferimento per i Tecnici e le Società che richiedono informazioni o vogliono segnalare problemi. Questo permetterà di liberare i tavoli di gara
8. L’Area Premiazioni deve essere esterna all’Area di Gara per non intralciare le attività dei tavoli

  1. Il programma di gara sarebbe più opportuno prepararlo con il Direttore di Gara/Responsabile di Gara per permettergli in gara di risolvere al meglio le problematiche che possono accadere

    Software:
    1. Il software gestionale, superata un certo numero di atleti e di aree gara è fondamentale
    2. Sarebbe molto importante condividere tutti lo stesso software gara. Ciò creerebbe notevoli vantaggi per tutti. Non da ultimo ci sarebbe finalmente la possibilità di condividere classifiche e ranking delle varie categorie e anche degli Ufficiali di Gara
    3. Il software gara deve essere conosciuto dai capi giudice delle varie aree di gara. Si potrebbe anche pensare alla creazione di Corsi di introduzione al software gestionale
    4. I tabelloni di gara vanno sempre stampati e consegnati ai singoli tavoli di gara (o all’Arbitro addetto alla Chiamata degli Atleti), sia come tabelloni generali sia come ordine d’ingresso delle categorie

    Regolamenti:
    1. Nell’ottica di semplificazione della gestione gara, tutte le categorie under 12 di taolu possono essere arbitrate con i 3 giudici di linea e un capo giudice/segretario che gestisca anche il software
    2. I tappeti di gara delle forme base under 12 possono essere ridotti (basta un 8×5)
    3. Per il Light-Sanda, in tutte le fasi di qualificazione, fino alle semi-finali, prevedere l’arbitraggio con 3 giudici di sedia
    4. Per il Tradizionale, il punteggio Unico con 5 giudici (3 per le categorie under 12 o comunque non competitive) + Capo Giudice, al momento è la soluzione più valida, applicando per intero il Regolamento Internazionale delle Competizioni di Tradizionale
    5. Nelle circolari gara, fare sempre riferimento ai Regolamenti Ufficiali IWuF (dove esistono) e da questo inserire le varianti applicate nella Gara specifica (bastano un paio di fogli per i dettagli)

    Formazione e Aggiornamento Arbitri:
    1. Per la formazione è necessario prevedere delle sezioni in presenza (minimo weekend)
    2. Per gli aggiornamenti è possibile utilizzare la formula dei corsi online
    3. Come per il software, consiglio di prevedere dei Corsi condivisi tra i vari gruppi in modo tale da ridurre i costi della formazione e aumentare la condivisione dei Regolamenti e degli stessi Arbitri che possono dare una mano nelle varie competizioni
    4. Prevedere standard di formazione comuni in modo tale da poter condividere esperienze e professionalità da utilizzare nelle proprie competizioni
    5. Prevedere corsi di formazione anche per Capi-Giudice e Direttori di Gara (arbitri con esperienza). E’ importante riuscire a creare a livello locale persone in grado di gestire tavoli di gara in maniera professionale e Ufficiale.
    ….”

Non condivido totalmente quanto scritto dall’amico e Maestro (per i motivi sopracitati, ad esempio un arbitraggio a 3 sarebbe pericoloso se dovesse mancare un’accurata formazione e selezione dei giurati!), ma credo che sia giusto che chi sta leggendo abbia una visione globale di quello che è il pensiero di chi organizza, gestisce e arbitra nel settore da parecchio tempo.

Oltre a ciò c’è tutto un mondo di quello che è il pre e post gara a cui solo gli organizzatori veri e propri sono interessati. Camere per gli arbitri, ristoranti, hotel convenzionati, servizio transfer da\per aeroporti e stazioni, navetta hotel-palazzetto. Ma rischierei di dover scrivere altre pagine.

Ormai è agosto.

 Il 15-16 marzo 2025 è dietro l’angolo.

Devo mettermi sotto a perfezionare gli ultimi dettagli per quanto riguarda la nostra decima edizione SPECIAL LAKE EDITION ☺.

Vi aspetto con tutti i vostri atleti:

Registration: https://smoothcomp.com/it/event/15929

FB: https://www.facebook.com/events/390958167170131

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