L’allenamento sui pali è presente in diversi stili di arti marziali cinesi. Nel Meihuaquan si tratta di una componente talmente fondamentale ed integrata che in molte aree di pratica, per individuare lo stile, si utilizza direttamente il nome 梅花桩“Meihuazhuang” ovvero Pali del Fiore di Prugno.
Possiamo affermare, ad onor del vero, che ad oggi non in tutti i sottostili appartenenti al Meihuaquan si fa uso dei pali. Nel corso di numerosi viaggi di ricerca in terra cinese abbiamo constatato che in molti villaggi rurali questo tipo di pratica è ancora assai comune e che gran parte di coloro che hanno trasferito l’allenamento al suolo (generalmente per motivi pratici) sostengono comunque che un tempo, come da
tradizione, praticavano sui pali.
I pali utilizzati hanno dimensioni ed altezze dal suolo diverse; sono di legno ma anche di metallo o cemento e vengono piantati seguendo schemi ben precisi, osservando teorie che fanno riferimento alla cosmologia ed a modelli filosofici che appartengono alla cultura tradizionale cinese. Per meglio approfondire questi argomenti vi rimandiamo al libro “Meihuaquan – L’uomo in comunione con il cielo” (autori: Enrico Storti, Luca Bizzi e Giuliano Furlini) dove potrete trovare storia, teoria e riferimenti documentali riguardanti i Pali del Fiore di Prugno.
Questo articolo ha lo scopo di analizzare i valori aggiunti di questo genere di allenamento e di come riproporlo in maniera efficace e sicura in palestra.
Nelle nostre visite in svariati villaggi dello Shandong e dell’Hebei abbiamo quasi sempre visto allenare dei “taolu” stando in equilibrio sulla sommità dei pali, spesso alti più di due metri ed infissi nel terreno a breve distanza l’uno dall’altro. I pali, causa la ridotta sezione trasversale, comportano un’esigua base d’appoggio per il piede. Questo allenamento è formidabile in quanto caratterizzato da un elevato contenuto di difficoltà motoria e propriocettiva: oltre a forza e flessibilità articolare diventa fondamentale un ottimo
equilibrio, sia statico sia dinamico. In Cina si dice che questo lavoro sviluppi il qinggong 轻功 (che potremmo tradurre come “esercizio della lievità”), ovvero la capacità di muoversi quasi come si volasse.
Sono qinggong, per esempio, il camminare sui tetti o il correre su stuoie appoggiate sull’acqua. La componente di rischio è piuttosto alta; mettere un piede in fallo significa cadere tra la fitta foresta di pali con le traumatiche conseguenze del caso.
Questo modello di allenamento è pertanto estremamente funzionale alla migliore comprensione, sul piano motorio, di alcuni concetti fondamentali e ricorrenti nelle Arti Marziali, ovvero equilibrio e “radicamento”.
Detti principi, ampiamente conosciuti e dibattuti dalla maggior parte dei praticanti (almeno sul piano teorico), trovano la loro perfetta applicazione proprio in questo tipo di esercizio.
Stare in equilibrio muovendosi sulla cima dei pali aggiunge una notevole componente di difficoltà alla pratica del taolu rendendo difficile mantenere buoni livelli di precisione ed espressione di forza e, analogamente alla pratica del funambolismo, aiuta a vincere la paura ed il conseguente irrigidimento muscolare. In realtà non aggiunge nulla, in quanto non fa altro che amplificare degli “skills” che dovrebbero far già parte del patrimonio tecnico del praticante, in special modo la stabilità ed il radicamento.
Riproporre in palestra questo tipo di allenamento comporta tuttavia notevoli difficoltà logistiche.
Richiederebbe difatti la realizzazione di una struttura di pali infissi o intelaiati da porre in maniera stabile in uno spazio molto ampio ed appositamente dedicato. Non è quindi una soluzione facilmente attuabile in termini di costi e di spazi necessari.
Per ovviare a questo inconveniente la Meihuaquan Italia propone un modello di allenamento più fruibile:
richiede una infrastruttura ridotta che può essere riposta in un angolo della palestra oppure facilmente montata e smontata alla necessità. Si tratta di tre pali intelaiati tra di loro ed alti non più di 50 cm. da terra.
L’esercizio che proponiamo è un combattimento in equilibrio sui pali con una modalità ed un regolamento che tutelano al meglio l’incolumità dei praticanti.
Il concetto è semplice: si acquisisce un punto se si mette a segno una tecnica, si fa acquisire un punto all’avversario se si cade dai pali.
Di seguito alcune caratteristiche del combattimento sui pali:
1. Il combattimento può prescindere dallo stile praticato, anche se alcuni stili di Wushu, per loro caratteristica peculiare, possono risultare agevolati. E’ pertanto praticabile da tutti, anche da atleti di stili non cinesi.
2. Non potendo muovere i piedi occorre che gran parte delle tecniche, sia di difesa sia di attacco, siano eseguite tramite la flessione della schiena o la torsione del busto, c’è quindi un grande lavoro di rinforzamento e mobilità del segmento schiena-addome (Core).
3. Porre attenzione all’equilibrio comporta perdere concentrazione nelle tecniche di difesa e di attacco, il praticante è costretto ad uno sforzo di attenzione elevato per massimizzare l’efficacia della sua tecnica in un contesto estraneo al suo abituale standard di pratica.
4. Il collegamento tra parte inferiore, centro e parte alta del corpo, molto citata negli stili di Wushu Tradizionale, trova qui la sua massima espressione.
5. Per mantenere il radicamento i praticanti sono costretti ad esprimere forza su traiettorie che giacciono su piani verticali, solitamente poco usati, si crea così un’opportunità per ampliare il proprio bagaglio tecnico.
6. E’ una pratica sicura e divertente.
Al 5° Simposyum New Martial Project la Meihuaquan Italia organizzerà alcune sessioni di combattimento sui pali, previa la partecipazione obbligatoria ad uno stage di approfondimento in cui verranno allenate (a terra) delle tecniche di attacco e difesa dello stile Meihuazhuang. (leggi il regolamento)
Questi esercizi fanno parte del programma di insegnamento del Meihuazhuang e sono denominati “Shoutao”. Dagli Shoutao verranno estratte e presentate solo tecniche che siano funzionali al combattimento sui pali, per dare ai praticanti
alcuni ulteriori strumenti oltre a quelli che già possiedono nel patrimonio tecnico del loro stile di appartenenza..