Kung Fu – Una vecchia nuova interpretazione – M° Enrico Storti
Leggendo “Kung-Fu or Medical Gymnastic” di John Dudgeon si capisce che il termine Kung Fu per gli occidentali aveva una valenza relativa ad attività ginniche prima del 1900 e più precisamente già nel 1700.
Per Dudgeon
Il termine Kung-Fu (工夫) significa lavoratore, uomo che lavora con l’arte, per esercitare il proprio sé corporeo, l’arte dell’esercizio del corpo applicata nella prevenzione o cura delle malattie, le singolari posture in cui certi taoisti si mettono. È usata anche l’espressione Kung-fu (功夫), che significa lavoro svolto. Il termine Kung-fu, fatica e lavoro, è identico nel carattere e nel significato alla parola Congou, applicata nel sud a un certo tipo di tè [1].In Cina è applicato in medicina alle stesse materie espresse dal tedesco Heil Gymnastik, o Ginnastica curativa, e dal francese Kinesiologie, o Scienza del movimento. Tra i movimenti che si abbracciano nell’ambito di questo metodo vi sono il massaggio, la frizione, la pressione, la percussione, la vibrazione e molti altri movimenti passivi, la cui applicazione fatta con intelligenza produce risultati igienici e curativi essenziali.
[The term Kung-fu (工夫) means work-man, the man who works with art, to exercise one’s self bodily, the art of the exercise of the body applied in the prevention or treatment of disease, the singular postures in which certain Tauists hold themselves. The expression Kung-fu ( 功夫) is also used, meaning work done. The term Kung-fu, labour or work, is identical in character and meaning with the word Congou, applied in the South to a certain kind of tea. In China it is applied medically to the same subjects as are expressed by the German Heil Gymnastik, or Curative Gymnastics, and the French Kinesiologie, or Science of Movement. Among the movements which are embraced within the domain of this method are massage, friction, pressure, percussion, vibration, and many other passive movements, of which the application made with intelligence produces essential hygienic and curative results. ]
Quindi Dudgeon associa i bigrammi gōngfu工夫 e 功夫 come fa anche il più moderno Wenlin che traduce i termini in time (duration) , cioè durata temporale; time (when), cioè in che tempo; workmanship, skill, art, cioè lavorazione, abilità, arte; work, labor, effort, cioè lavoro, fatica, impegno; e per finire anche sexual technique, tecnica sessuale.
Del termine Gōngfu in antagonismo con l’utilizzo del termine Wǔshù 武术 (Arti Marziali) ne parla Cheng Chuanrui in “Chinese Wushu”, il quale asserisce che:
In lingua cinese “KungFu” si riferisce alla padronanza di un individuo di qualsiasi tipo di abilità, per esempio, se la calligrafia di qualcuno è superba, possiamo concludere che questa persona è molto KungFu nella calligrafia, quindi, usare “KungFu” come specifico termine per descrivere e prendere il posto di WUSHU (arti marziali) non è certo del tutto accurato.
[In Chinese language “KungFu” refers to the mastery by an individual of any kind of skils, for istance, if someone’s calligraphy is superb, we may conclude that this person is very KungFu in penmanship, therefore, to use “KungFu” as a specific term to describe and to take the place of WUSHU (martial arts) is certain not fully accurate.]
Personalmente, nel corso degli anni mi sono fatto l’idea che il termine gōngfu si riferisca alla Maestria Artigianale o dell’Artigiano, cioè a quel tipo di abilità che si acquisisce nel corso di anni di apprendistato presso un Mastro Artigiano, proprio come l’abilità nelle arti marziali insegnate da un Maestro all’allievo e concordo con il discorso di Cheng Chuanrui.
Cheng Chuanrui (1990) afferma che il termine Kung Fu inteso come Arti Marziali Cinesi è reiterato dal Sud della Cina ed in particolare dal Guangdong, tramite i film che hanno attirato moltissimi appassionati occidentali, zona in cui la pratica del Wǔshù è conosciuta come “Esercizio di KungFu” (Exercise of KungFu).
Come però abbiamo potuto vedere nell’opera di Dudgeon il termine Kung Fu era già conosciuto con un significato particolare in occidente ben prima dell’avvento dei film di genere. In particolare egli cita Padre Joseph-Marie Amiot in in Les Memoires sur les Chinois del 1779:
Padre Amiot, uno dei missionari della chiesa Cattolica Romana presso Pechino, attirò l’attenzione sul tema del Kung-fu o, come scrive lui, Cong-Fou, con la pubblicazione del suo “Notice du Cong-Fou” nel 1779, in “Les Memoires sur les Chinois”…
[Pere Amiot, one of the Roman Catholic missionaries at Peking, drew attention to the subject of Kung-fu, or, as he spells it, Cong-Fon, by the publication of his Notice du Cong-Fou in 1779, in Les Memoires sur les Chinois…]
Dudgeon accosta in maniera evidente il termine Kung-Fu alla pratica Ginnica che svolta con regolarità porta a benefinici per la salute e la forma fisica, al massaggio, oltre a collegarlo alle pratiche salutistiche Taoiste, ma anche magiche. Dudgeon infatti cita due autori:
1) La signora Manners, ne “Il Diciannovesimo Secolo”, dice: “Si suppone che i cinesi abbiano imparato l’uso degli esercizi ginnici dagli indiani, e l’argomento menzionato nel più antico dei loro libri si chiama Cong-fou, o Scienza della vita”.
[Lady Manners, in the Nineteenth Century, says “The Chinese are supposed to have learnt the use of gymnastic exercises from the Indians, and the subject mentioned in the most ancient of their books is called Cong-fou, or Science of Living.”]
2) Il defunto Dr. Macgowan rende il termine per Kung-fu come Kang (亢), Orsa Maggiore, e fu (符), un incantesimo.
[The late Dr. Macgowan gives the term for Kung-fu as Kang ( 亢), the Great Bear, and fu (符), a charm.]
All’interno di queste citazioni troviamo che anche l’idea di una provenienza delle pratiche fisiche Cinesi abbia avuto origine dall’india era già espressa oltre cento anni or sono.
Dudgeon scrive anche:
I Taoisti, i sacerdoti della religione o sistema del razionalismo di Lau-tse (500 a.C.), sono sempre stati i principali praticanti di questa forma di ginnastica medica. Questi Bonzi, come vengono chiamati dai francesi, termine corrotto dal giapponese e applicato per la prima volta dai portoghesi a un sacerdote giapponese, furono i primi alchimisti al mondo e da secoli sono alla ricerca della pietra filosofale. Nel cinabro credevano di aver trovato l’elisir vitae. L’alchimia è stata perseguita in Cina da questi sacerdoti del Tao molto prima che fosse conosciuta in Europa. Per due secoli prima e per quattro o più successivi alla nostra era, la trasmutazione dei metalli di base in oro e la composizione di un elisir di immortalità erano questioni ardentemente studiate dai taoisti. Gli arabi, nei loro primi rapporti con la Cina, lo presero così in prestito, e furono il mezzo della sua diffusione in Occidente. Il Kung-fu deve la sua origine a questi stessi ricercatori, ed è stato adottato in un periodo molto precoce, per scongiurare e curare le malattie e per rafforzare il corpo e prolungare la vita, in cui esso è stato dichiarato un sistema di vasta portata ed efficace . Il mio amico, il defunto Mr. Wylie, nelle sue eccellenti Note sulla Letteratura Cinese, osserva riguardo al taoismo che ha “cambiato i suoi aspetti in quasi ogni epoca. Cominciando con le profonde speculazioni dei reclusi contemplativi, su alcune delle questioni più astruse di teologia e filosofia, si sono aggiunte nel corso del tempo altre materie che a prima vista sembrano avere poco o nessun legame con la dottrina del Tao. Tra queste la ricerca dell’immortalità, la conquista delle passioni, la ricerca della pietra filosofale , l’uso di amuleti, l’osservanza di digiuni e sacrifici, insieme a riti e incantesimi, e la moltiplicazione indefinita di oggetti di culto, sono ormai diventati parte integrante del moderno Taoismo.”
[The Tauists, the priests of the religion or system of rationalism of Lau-tse (500 B.C.), have always been the chief practitioners of this form of Medical Gymnastics. These Bonzes, as they are called by the French, a term corrupted from the Japanese and first applied by the Portuguese t a Japanese priest, were the early alchemists of the world, and have for centuries been in search of the philosopher’s stone. In cinnabar they supposed they had found the elixir vitae. Alchemy was pursued in China by these priests of Tao long previous to its being .known in Europe. For two centuries prior and for four or more subequent to our era, the transmutation of the base metals into gold and the composition of an elixir of immortality were questions ardently studied by the Tauists. The Arabs, in their early intercourse with China, thus borrowed it, and they were the means of its diffusion in the West. Kung-fu owes its origin to these same investigators, and was adopted at a very early period, by which to ward off and cure disease and for strengthening the body and prolonging life, in which it has been declared a far-reaching and efficacious system. My friend, the late Mr. Wylie, in his excellent Notes on Chinese Literature, remarks regarding Tauism that it has ” changed its aspects with almost every age. Commencing with the profound speculations of contemplative recluses, on some of the most abstruse questions of theology and philosophy, other subjects in the course of time were super-added which at first appear to have little or no connexion with the doctrine of Tau. Among these the pursuit of immortality, the conquest of the passions, the search after the philosopher’s stone, the use of amulets, the observance of fasts and sacrifices,, together with rituals and charms, and the indefinite multiplication of objects of worship, have now become an integral part of modern Tauism.”]
Questo modo di intendere il termine Kung-Fu non sembrerebbe giunto fino a noi, se non attraverso l’idea che le arti marziali Cinesi si basino sulla Medicina Tradizionale, sul Taoismo e che siano in possesso di poteri magici e curativi, in un calderone di ideologie e filosofie che in termini così generici non rendono giustizia alla complessità del movimento delle arti marziali Cinesi. D’altra parte il riportare il Kung-Fu agli esercizi di Ginnastica facendo un parallelo con le idee Medico-Sportive che all’epoca si stavano facendo strada in Occidente ci fa comprendere che ci fu un contributo alla nascita della moderna Pratica Sportiva di ciò che gli occidentali avevano osservato in Cina ed in Oriente. Ciò avvicina le pratiche di Daoyin, Qigong, Wushu allo Sport, soprattutto inteso come pratica quotidiana di prevenzione e mantenimento della salute.
Note:
[1] Il nome del té è 祁門工夫
Bibliografia:
Amiot , Les Memoires sur les Chinois, 1779
Cheng Chuanrui, Chinese Wushu, Beijing Institute of Physical Education, 1990
Dudgeon John, Kung-Fu or Medical Gymnastic, 1895