Movimento a spirale ed emissione della forza come pratiche salutistiche di autoguarigione – M° Giuseppe Paterniti –
La tradizione d’oriente, in particolare quella di Cina e Giappone, ha da sempre proposto un ideale di salute
coltivabile sia mediante le arti mediche sia attraverso le discipline marziali.
È infatti possibile considerare le discipline marziali (ci si riferisce in particolare a tutte le arti interne cinesi
denominate Neijia) come le arti per preservare la vita sotto ogni profilo o punto di vista: dalla difesa
personale alla salvaguardia della propria salute, sia fisica che psicologica.
Allo stesso modo è plausibile considerare la medicina come una vera e propria scienza militare capace di
adottare precise strategie per evitare l’aggressione da parte di patogeni o per contrastare le malattie
qualora queste avessero già invaso il nostro corpo.
Se poi aggiungiamo il fatto che anche il taoismo, che sottende la pratica tradizionale medica cinese, è la
medesima filosofia che sta alla base delle arti marziali interne, allora il quadro risulta completo e la distanza
tra le due discipline sembra davvero annullarsi. Il taoismo, infatti, è stato in grado di insegnare all’umanità
sia i presupposti per una vita sana, serena ed armoniosa, sia i principi teorici per l’efficacia nella guerra e
nel combattimento.
Ed è per tale brillante visione che le arti mediche e quelle della guerra possono miscelarsi armoniosamente,
dando vita a particolari metodiche con caratteristiche marziali ed insieme salutistiche quali, ad esempio, il
Taijiquan.
Non è quindi un caso se il Taijiquan sia stato creato da un funzionario dell’esercito imperiale, il generale
Chen Wangting (1600–1680), esperto anche di Qigong, Tuna, Yangsheng Gong ed appassionato di Medicina
Tradizionale Cinese e Taoismo. Per questo tra le caratteristiche del Taijiquan, e specificatamente in quello
della famiglia Chen, troviamo alcuni preziosi elementi, utilissimi per incrementare salute e benessere, oltre
che per sviluppare abilità relative alla difesa personale. Tali elementi, di certo, possono essere riconosciuti
anche in altri ambiti, come ad esempio in alcune particolari sequenze o figure di Qigong o in altre arti
marziali (Bagua Zhang).
Ecco di seguito le principali peculiarità del Taijiquan stile Chen, riscontrabili in forme e connotati diversi
anche in altre pratiche salutistiche/mediche (Qigong) e marziali:
– Postura (posizioni sulle gambe, arti ad arco, armonia ed allineamento delle grandi articolazioni,
corretto atteggiamento della colonna vertebrale e della testa, ecc.)
– Respirazione diaframmatica
– Movimento integrato e connesso
– Movimento di espansione e contrazione (o di apertura e chiusura)
– Movimento oscillatorio
– Movimento cosciente dell’energia (guida e conduzione intenzionale del Qi)
– Distinzione del pieno e del vuoto (muovere il baricentro sempre e solo su un punto: come una
sfera)
– Continuità del movimento
– Rilassamento (Fang Song)
– Peng Jin (energia della “pienezza”, paragonabile alla pressione atmosferica presente in un pallone o
di uno pneumatico)
– Forza elastica e tendinea
– Utilizzo cosciente dello sguardo
– Chan Si Jin (movimento a spirale)
– Fa Jin (emissione della forza)
Tutte le specificità sopra elencate sono da considerarsi estremamente utili sia per ciò che concernono le
qualità e le abilità marziali sia per quanto riguarda la pratica salutistica e medica del Qigong. Proprio per
questo motivo, non è difficile riscontrare evidenti similitudini tra gli stili interni di Wushu e le diverse
sequenze classiche di Qigong.
Si pensi ad esempio ai benefici ottenibili attraverso i movimenti di espansione e contrazione del corpo, che
producono una sorta di massaggio interno degli organi vitali, o ai vantaggi derivanti da una postura
corretta, allineata ed estremamente rilassata. Per non parlare poi di quanto una certa modalità di
respirazione o una determinata condizione della mente (quieta, presente, attenta) possa favorire una
condizione generale di salute e benessere.
In questa sede, in particolare, mi interessa trattare ed approfondire, da un punto di vista spiccatamente
Qigong e medico, due degli aspetti sopra riportati: il Chan Si Jin ed il Fa Jin.
CHAN SI JIN – 纏絲勁- LA FORZA DEL BOZZOLO DI SETA
Come già affermato, una delle caratteristiche peculiari del Taijiquan Stile Chen è l’enfasi che viene posta nei
movimenti a spirale. Chan Si Jin significa letteralmente "energia o forza del bozzolo di seta”: la dinamica di
movimento messa in atto dal praticante di Taiji viene infatti paragonata al moto di rotazione centrale del
bozzolo del baco da seta. La seta viene infatti filata dal bozzolo in modo uniforme e senza interruzioni,
generando un evidente moto spiraliforme. Si tratta di uno dei metodi fondamentali di allenamento del
Taijijquan stile Chen, ma come detto in precedenza, è riscontrabile in forme più blande anche in altre
discipline ed in particolare in alcune metodiche di Qigong.
Il Chan Si Jin può essere diviso in due aspetti:
– Shun Chan è l’energia spiraliforme che dalla periferia ritorna al centro, lo Yin assorbe, porta a sé, il
Qi ritorna al Dantian, generalmente la forza utilizzata è Lu Jin.
– Ni Chan è l’energia spiraliforme che dal centro va verso la periferia, lo Yang espande, il Qi parte dal
Dantian, generalmente la forza utilizzata è il Peng Jin.
Gli arti superiori ed inferiori, il tronco e la vita sono quindi interessati da movimenti a spirale (in relazione alla dinamica di espansione e contrazione / apertura e chiusura) che vengono esperiti concretamente mediante leggere torsioni e rotazioni in un verso e nell’altro.
Per meglio comprendere questo tipo di torsioni, faremo degli esempi semplici ma significativi.
Possiamo immaginare le gambe come delle grandi viti che, in maniera alternata, si avvitano e si svitano dal pavimento, attraverso un movimento del baricentro che disegna un otto in orizzontale verso terra. Quando una gamba si riempie gradualmente di peso (incrementando lo Yang), questa sarà interessata da una leggera rotazione di tipo Ni Chan (spirale verso l’esterno/periferia) e si “avviterà” affondando verso il pavimento. Quando una gamba si svuota gradualmente di peso (incrementando lo Yin), questa sarà interessata da una leggera rotazione di tipo Shun Chan (spirale verso l’interno/centro) e si “sviterà” verso l’alto.
La vita (Yao) è il motore che trasmette la forza dall’alto al basso. Possiamo immaginarla come se fosse interessata da una grande spirale che ruota prima in un verso e poi in un altro, veicolando l’energia alle braccia. Queste ultime, a loro volta, realizzeranno delle spirali che, a seconda della dinamica del movimento, alterneranno le fasi Yin (Shun Chan) e Yang (Ni Chan), muovendosi dal centro verso la periferia (in espansione) e dalla periferia al centro (in contrazione). Durante la fase Shun Chan, la mano interessata avrà prevalentemente il pollice verso l’alto ed il mignolo verso il basso; durante la fase Ni Chan, invece, la mano avrà in prevalenza il mignolo verso l’alto ed il pollice verso il basso.
Ora, per poter spiegare molto semplicemente l’effetto salutare del Chan Si Jin, possiamo pensare ad uno strofinaccio imbevuto d’acqua: l’atto di strizzarlo produce una spirale di tipo Shun Chan che permette l’emersione e la fuoriuscita del liquido. In maniera analoga, le torsioni spiraliformi degli arti, della vita e del tronco permettono l’affiorare ed il rilascio di eventuali congestioni o blocchi energetici (Qi patogeno o stagnante), drenando e liberando così tutti i canali del sistema. Sempre pensando allo stesso strofinaccio, possiamo immaginare il movimento a spirale che avviene poi nel verso contrario: tenendo il canovaccio (precedentemente strizzato) per un solo capo, questo infatti si svolgerà in maniera Ni Chan, ruotando quindi su se stesso in senso inverso per aprirsi. Similarmente, anche in questo caso, il movimento di rotazione di arti e vita favorisce il libero fluire del Qi e lo scambio energetico tra il praticante e l’ambiente.
Mediante il Chan Si Gong (纏絲功 la pratica continuativa del Chan Si Jin), inoltre, è possibile eliminare tensioni e rigidità e migliorando l’elasticità e la flessibilità dell’intero corpo. Altro importante obiettivo è quello di aprire e sciogliere le maggiori articolazioni del corpo (collo, spalle, gomiti, polsi, anche, ecc.) ed allungare e rinforzare i muscoli e i tendini rendendoli meno sensibili alle lesioni.
Il movimento energetico e della forza, dall’interno verso l’esterno, avviene secondo questo percorso:
- Parte dal centro (Dantian inferiore)
- Scende verso terra attraverso le gambe
- Da terra, attraverso la pressione dei piedi sul pavimento, risale lungo le gambe
- Raggiunge la vita (questa smista la forza verso l’alto)
- Risale lungo le braccia e fuoriesce dalla mano (o mani)
La forza, poi, ritorna al Dantian inferiore effettuando il percorso inverso: dall’esterno (l’ambiente) alla mano (o mani), al braccio, al tronco.
È da sottolineare il fatto che il Qi, all’interno dei Canali Energetici, fluisce sempre attraverso un moto spiraliforme. D’altronde anche l’Universo si muove disegnando spirali e mediante costanti espansioni e contrazioni. Pertanto il praticante di Chan Si Gong, muovendo il proprio corpo così come si muove il Qi ed incarnando le movenze che caratterizzano le dinamiche dell’Universo, riflette nel proprio microcosmo le peculiarità che sostengono l’esistenza, ripristinando una condizione armonica ed in ordine con il tutto.
IL CHAN SI JIN DALLA PROSPETTIVA DELLA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
In generale, il lavoro delle spirali svolto mediante il Chan Si Jin stimola i punti Yuan presenti lungo la linea dei polsi e, quindi, immette nei canali interessati una piccola quantità di Yuan Qi, con il risultato di tonificare le funzioni degli stessi canali, riscaldandoli e mettendoli in movimento, oltre che a diffondere il progetto costituzionale individuale.
Anche il meridiano curioso Dai Mai viene particolarmente stimolato (grazie alla continua rotazione della vita), così come viene potenziata la funzione di assorbimento dello Yang dalla Terra e quindi la tonificazione.
Il Canale Principale del Rene viene attivato dal lavoro dei piedi sul pavimento, che effettuando continui pressioni e rilasciamenti, stimola ampiamente il punto 1 KI (Yongquan).
Lo Shao Yang viene anch’esso stimolato, facilitando così i movimenti energetici ed indirizzando il Qi in profondità nei casi di vuoto (permettendone l’immagazzinamento) ed in superficie generando parecchio movimento e rimuovendo e/o prevenendo le stasi.
Viene incrementato il funzionamento del Triplice Riscaldatore (soprattutto quello medio), favorendo la pulizia dei Canali Principali.
Nei movimenti più frequenti di Chan Si Jin, presenti nelle forme di Taijiquan stile Chen, come ad esempio tutti i movimenti circolari frontali, oppure quelli relativi alla transizione che porta a “Jingang Dao Dui”, o ancora la figura “Lan Zha Yi”, i principali canali interessati sono: Triplice Riscaldatore; Vescica Biliare; Dai Mai; Rene.
Gli organi maggiormente interessati sono Triplice Riscaldatore; Vescica Biliare e Milza.
I punti prevalentemente interessati sono: 17 CV; 12 CV; 4/5 CV; 1KI, punti Yuan dei Canali dell’alto (9 LU; 7 PC; 7HT; 4 TR; 4 SI)
Se invece analizziamo la figura denominata “Indietreggiare srotolando le braccia”, possiamo notare come nella fase di espansione venga attivato il Canale Principale di Intestino Tenue, mentre durante la contrazione quello di Cuore, stimolando così la circolazione del Movimento Fuoco che si connette con il Dantian inferiore. La rotazione del busto, inoltre, stimola il Canale Principale della Vescica Biliare nella sua funzione di collegare Cuore-Rene. Il Triplice Riscaldatore Superiore e quello Inferiore, così, possono godere di un facile ed efficace interscambio.
C’è poi un particolare movimento dove i palmi delle mani vengono spinti in avanti (all’altezza del 17 CV), sempre attraverso movimenti spiraliformi, che permette l’eliminazione del calore dal Triplice Riscaldatore Superiore, migliorando la circolazione energetica all’interno dello stesso, e stimola il Canale Principale del Rene spingendo in alto i Liquidi. In questo caso i Canali maggiormente interessati risultano essere il Maestro del Cuore ed il Triplice Riscaldatore. L’organo interessato, ovviamente, è il cuore; mentre i punti coinvolti sono: 17 CV, 8 PC (Laogong) ed i punti Yuan dei Canali Principali dell’alto (presenti lungo la linea del polso).
Una delle peculiarità del movimento a spirale è quella, come già accennato, di attivare le funzioni di Shao Yang, specialmente quella di direzionare il Qi verso la superficie o verso la profondità. Per ottenere l’effetto desiderato, a seconda della propria condizione di equilibrio energetico, è necessario variare la velocità d’esecuzione del movimento: lento per portare in profondità; veloce per indirizzare in superficie.
A coloro che soffrono maggiormente di quadri di vuoto d’energia, caratterizzati da stanchezza, freddolosità, minzione ed evacuazione frequenti, si consiglia di adottare una pratica lenta e di fare attenzione alle sensazioni provenienti dalla pianta del piede. Per coloro che soffrono di quadri da stasi, caratterizzati da sovrappeso, dolori al risveglio, lentezza mentale e difficoltà di concentrazione, si consiglia di adottare una velocità normale (media) o di variare secondo la percezione del momento, facendo attenzione alle sensazioni provenienti dalle anche.
Quanto sopra riportato vuole soltanto fornire qualche esempio indicativo di come il movimento spiraliforme del Chan Si Jin possa lavorare efficacemente sul sistema energetico del praticante. In questa sede, purtroppo, non è possibile essere più esaustivi riguardo a tale argomento. In ogni caso è sufficiente aver compreso che le torsioni tipiche di questa dinamica di movimento sono in grado di far emergere e di portare in superficie eventuali congestioni energetiche di modo da poterle facilmente rilasciare all’esterno. Tale rilascio può essere effettuato con successo mediante un’altra tecnica tipica del Taijiquan stile Chen (ma anche di altre arti marziali interne), ovvero il Fa Jin.
FA JIN (發勁) L’EMISSIONE DELLA FORZA
“Come un cane che si scrolla dell’acqua di dosso”
“Come un fulmine a ciel sereno”
“Come un serpente che all’improvviso si scaglia sulla preda”
Quando il Chan Si Jin viene velocizzato alla massima potenza, allora si ottiene il Fa Jin, ovvero l’emissione della forza.
Si tratta di una forza elastica (tendinea), in espansione, che viene lasciata andare all’esterno mediante movimenti spiraliformi.
Sul piano specificatamente marziale, il Fa Jin permette di effettuare ogni sorta percussione (pugni, calci, gomitate, ginocchiate, ma anche colpi di spalla, di palmo, di avambraccio, ecc.) con forza esplosiva, vibrante e penetrante, diretta non tanto ad offendere superficialmente il corpo, ma a compromettere gli organi interni dell’avversario.
E sul piano terapeutico/salutistico?
Ebbene, il Qi stagnante o bloccato (soprattutto quello di origine emozionale), precedentemente emerso grazie ai movimenti spiraliformi, viene facilmente espulso attraverso l’emissione della forza (Fa Jin) e rilasciato verso l’esterno.
Si pensi ad un tubo di gomma collegato alla rete idrica (come quelli che vengono utilizzati per innaffiare le piante) che, lasciato per lungo tempo inutilizzato, abbia sviluppato una serie di incrostazioni interne di diverso tipo (detriti, calcare, ecc.). Una volta aperto al massimo il rubinetto dell’acqua, questa fuoriuscirà (con moto a spirale) con un getto ed una pressione capace di far schizzare fuori anche le ostruzioni presenti all’interno del tubo. Questo è un esempio di come il Fa Jin possa essere utilizzato con finalità salutistiche e per favorire il corretto fluire del Qi all’interno del sistema energetico.
Il Fa Jin nasce dalla quiete e da una condizione di intenso rilassamento (così come il Chan Si Jin). Il praticante che, abbandonandosi alla forza di gravità rilascia tensioni e rigidità verso terra, attinge da quest’ultima l’energia che poi sarà veicolata dal basso verso l’alto (dai piedi attraverso le gambe, fino alla vita che indirizzerà la forza verso la parte del corpo dalla quale sarà emessa) e che verrà trasmessa all’esterno.
IL FA JIN DALLA PROSPETTIVA DELLA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
Come già detto sopra, il movimento a spirale ha come effetto principale quello di eliminare gli eccessi superficiali di Qi o le stasi precedentemente portati in superficie.
Questa funzione, però, è possibile solo se il livello di Zheng Qi (il Qi “corretto” in circolazione) è abbondante: ciò significa che deve essere sufficiente sia per disperdere durante la fase di pulizia sia per ricominciare a circolare subito dopo l’emissione. Se la corrente di Qi non si mantiene sufficientemente alta, sono possibili infatti malori, giramenti di testa ed un allentamento della fisiologia energetica. Per questo motivo tale modalità di pratica deve essere approcciata gradualmente nel rispetto dei ritmi e dei progressi del singolo individuo.
La funzione del Fa Jin si svolge principalmente a livello del Triplice Riscaldatore Medio, che fisiologicamente soffre maggiormente di disequilibri da pieno energetico, ed è quindi utile in soggetti con un’attivazione emozionale alta. Anche il Triplice Riscaldatore Superiore è fortemente interessato dall’azione del Fa Jin. Per tale motivo la pratica dell’emissione della forza risulta utile per trattare insonnia, iperattività fisica e mentale, fame nervosa e infiammazioni cutanee. In questi casi è importante, durante gli allenamenti, portare attenzione alle sensazioni provenienti dal petto e dai palmi delle mani.
La stimolazione del Canale Straordinario Dai Mai, che avviene durante l’esercizio del Chan Si Jin e del Fa Jin, serve ad esteriorizzare tutti i ristagni energetici sia acuti che cronici. Tale funzione è davvero molto importante, anche perché un Dai Mai “pulito” permette di procedere lungo la propria strada (mandato celeste o vocazione) mantenendo una visione chiara delle circostanze, unita ad una potente stabilità d’intento.
Se prendiamo poi in considerazione alcune modalità di emissione della forza, ad esempio quelle che avvengono attraverso movimenti di spinta, di gomito, o di percussione attraverso i palmi, allora possiamo rilevare i seguenti Canali interessati: Maestro del Cuore; Polmone; Triplice Riscaldatore; Vescica Biliare; Dai Mai; Rene.
I principali Organi interessati, invece, sono: Cuore; Polmone; Triplice Riscaldatore; Vescica Biliare e Milza.
Anche in questo caso, con quanto esposto sopra non si pretende di essere esaustivi. Ai praticanti meno avanzati basti sapere che la pratica costante dei movimenti basati sui principi del Chan Si Jin e del Fa Jin è in grado di favorire un raggiungimento di Zheng Qi tale da respingere gli stimoli lesivi esterni e mantenersi in salute.
Un altro possibile utilizzo del Fa Jin, sul piano terapeutico e della promozione della salute, è quello che prevede l’emissione del Qi, da parte di un esperto di Wai Qi Liao Fa (Metodo del Qi Emesso), sul campo eterico (non direttamente sul corpo!) di un individuo bisognoso di riequilibrio energetico. Il Qi che in tal maniera fuoriesce dall’operatore del trattamento è in grado di disgregare i più forti ristagni di energia permettendo il ristabilirsi di una corretta circolazione. Questo argomento, però, richiede ulteriori approfondimenti…
Fonti dell’articolo
Lezioni teoriche e pratiche effettuate dall’autore nell’ambito dei corsi promossi dalla “Chen Zhenglei Taijiquan Federation Italy” e dalla Scuola di Taijiquan e Qigong “Stone Temple Tao” (Treviso – Italy).
Tesi finale del Dott. Federico Berti, redatta al termine del Corso di Formazione Triennale per Operatori di Qigong diretto dal Maestro Giuseppe Delang Paterniti.
Video di riferimento (per approfondire…):
Utilizzando il QR CODE qui riportato sarà possibile
visionare un video didattico, realizzato dal Maestro Paterniti, relativo al Chan Si Jin.